Peggio di così ...

Bersani, nonostante sia in testa ai sondaggi, afferma solennemente e berlinguerianamente che l'Italia è un paese che non si governa con il 51%. (Che c'è di più "togliattiano" che essere spaventati dalla possibilità della propria vittoria?!) Il centro-destra non ha un candidato "premier". Monti e suoi continuano la loro per lo meno più coerente lotta contro i diritti degli elettori. Si può immaginare una sconfitta più eclatante della linea che prese forma alla fine degli anni '80 con la promozione e la affermazione dei referendum elettorali? Quella linea era un tentativo di risposta alla crisi profonda e già allora antica della "repubblica dei partiti" (Scoppola). Al momento, l'unica linea che si oppone alla ricostituzione di una "prima repubblica senza partiti" è quella leghista: il Nord che chiude i rubinetti al resto del paese (una scissione fiscale, vedi Belgio). E' una linea che si può condividere o non condividere, ma è una linea indiscutibilmente razionale (nel senso weberiano): è una risposta alla crisi della "prima repubblica". Al momento, appunto, l'unica. Se Giorgio A. è d'accordo, credo che si può ben dire che noi, soprannominati un tempo "lib-lan", stiamo perdendo di brutto. Alla schiera assai più numerosa dei "mon-lan" (a loro volta suddivisi, immagino, in "ber-lan", "ren-lan", "nap-lan" ...) dico che sarebbe interessante conoscere e discutere qualche argomento su come si sia arrivati sin lì partendo dai referendum Segni.

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