Esentio perpetua et immunitas aeterna: un monumento all'inimputabilità dell'agire politico

Nessuna indulgenza verso Berlusconi. Come prima nessun astio. Nessuna censura a  Napolitano ed a Monti. Napolitano fin qui ha meritato fiducia. Semplice stima del costo politico da pagare alla strategia che oggi si afferma. Non solo non ha ottenuto alcun mandato democratico, ma, fatto senatore a vita, Monti sa sin d'ora che mai sarà chiamato, neppure ex post, a rendere conto al corpo elettorale del proprio operato politico. (Una sorta di legge ad personam preventiva.) Quanto dovrà essere grande il beneficio del loro governo per bilanciare questo costo? Altro sarebbe stato, per quanto non so se consigliabile, un governo Belusconi-Bersani, o Bersani-Berlusconi. O meglio, come in Spagna (come Zapatero), condivisione bipartisan di una politica economica dura, e via ad una competizione elettorale a tempi ristretti sul resto. Non solo. Questo governo venturo frantuma partiti e coalizioni, produce un parlamento di individui. A me pare che la situazione politica sia oggi più grave di quella economica. E non dimentichiamo che il capitale politico si ricostituisce molto più lentamente di quello economico. Speriamo davvero che Napolitano e Monti siano in grado di restituirci più o almeno tanto quanto hanno preso in prestito. Leggendo la stampa "laica" di oggi, e quella "cattolica", il diffuso inno alla competenza priva di interessi, vengono in mente le reazioni che a questi discorsi avrebbero avuto De Tocqueville, Locke, Sturzo, Einaudi, De Gasperi o semplicemente Popper. (I civil servant, dove esistono veramente, soggiacciono alla regola dello spoil system.) Il mondo "laico" osteggia la pretesa clericale di far valere come pubblica e coercitiva una verità, ma evidentemente ritiene vi siano delle conoscenze, dei valori, delle esperienze soggettive, che meritano quel rango.

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